F8

Scriveremo su Facebook con il pensiero



La seconda giornata della conferenza per sviluppatori F8 si è focalizzata su un’interfaccia di scrittura che permetterà di scrivere post dallo smartphone semplicemente pensandoli

Paolo Longo

Pubblicato il 21 Apr 2017


A volte la realtà supera l’immaginazione. Questo ci viene da pensare ascoltando quello che Facebook ha raccontato durante il suo F8, la conferenza dedicata agli sviluppatori che apre a scenari comunicativi davvero futuristicFacebook F8, tutte le novità della conferenza per sviluppatorii. Dopo l’annuncio di Spaces, la piattaforma di realtà virtuale che trasforma gli iscritti al social network in avatar stile Second Life, è toccato a Regina Dugan, a capo della divisione innovazione hardware del gruppo di Menlo Park, prendere la parola. Stando al suo speech, l’azienda avrebbe già organizzato da tempo un team di 60 persone per cercare di sviluppare una tecnologia che consenta di scrivere messaggi sulla piattaforma, utilizzando lo smartphone, con il solo pensiero. Se solo fossimo tre settimane indietro penseremmo a un divertente e futuristico pesce d’aprile, e invece non è così.

Come riuscirà Facebook nell’intento di connettersi al nostro cervello è tutto da capire. Intanto Dugan ha spiegato che, fondamentalmente, la tecnica in lavorazione presso i laboratori statunitensi prevede la lettura delle onde cerebrali e la loro trasformazione in testi scritti, forse anche emoticon. Un metodo simile, sfruttando il machine learning e un impianto neurale ad-hoc, potrebbe addirittura digitare 100 parole al minuto, cinque volte di più di quanto sappiamo fare oggi con le dita sulla tastiera del cellulare.

Una funzione del genere sarebbe già possibile grazie all’utilizzo di caschi specifici, idonei a convertire i pensieri in frasi ma Facebook non sembra voler usare accessori e orpelli esterni per raggiungere l’obiettivo. Questo vorrà dire realizzare una qualunque interfaccia comunicativa capace di connettersi al corpo dell’utente, fosse anche in un solo punto, così da fare da ponte tra le attività dei neuroni e la loro traduzione in sillabe. Mark Zuckerberg non è solito spararla grossa, anche quando sembra andare troppo in la con la fantasia. Smettiamola allora di pensare a una bufala e condividiamo qualcosa su Facebook. È già passato troppo tempo dall’ultima volta.

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