OnePlus 6 arriva a giugno con il suo Face ID



La nuova generazione di smartphone Android sarà sugli scaffali online entro la fine del secondo trimestre 2018, parola del CEO

Paolo Longo

Pubblicato il 16 Gen 2018


Prosegue la business line di OnePlus, che ogni sei mesi rinnova il suo reparto smartphone. La compagnia cinese, in crescita verticale da oramai qualche anno, si concentra semestralmente su un unico prodotto, indirizzato alla fascia alta del mercato. L’ultimo, in ordine cronologico, è OnePlus 5T, il primo a presentare un display al passo con i tempi, cioè con pannello full vision, privo di tasti fisici e completamente sensibile al tocco. Una strada che altri competitor più rinomati hanno tardato a seguire, e che invece il marchio tanto amato dai nerd ha fatto sua alla prima occasione, rivoluzionando il modello precedente, numero di serie 5.

Abbiamo ancora negli occhi il cambio di passo del telefonino uscito sul finire del 2017 che ecco all’orizzonte OnePlus 6, destinato a una presentazione entro il secondo trimestre dell’anno. A dirlo è Carl Pei, CEO della compagnia, che ha ufficializzato tempistiche e una caratteristica tecnica di bordo fondamentale: la presenza del chip Snapdragon 845. Si tratta di una notizia per nulla banale, perché dopo i big del settore (Samsung, Huawei, LG) potrebbe essere proprio OnePlus 6 uno dei primi telefonini dotati del rinnovato processore di Qualcomm, che apre la strada all’integrazione di un’area dedicata all’Intelligenza Artificiale, simile a quanto fatto da Huawei con il Kirin 970 e da Apple con l’A11 Bionic.

Proprio tale CPU sarebbe la base per una serie di implementazioni avanzate rese possibili dall’adozione di hardware di nuova generazione, assente sui modelli del passato. Tra gli elementi di distinzione, stando alle indiscrezioni in rete, potrebbe esservi una fotocamera frontale capace di ricostruire il volto in 3D, alla stregua del Face ID di iPhone X. Il già ottimo riconoscimento del viso sull’attuale OnePlus 5T potrebbe dunque migliorarsi grazie al sensore anteriore, da abbinare a un software di validazione digitale. Quanto c’è di vero in tutto ciò? Difficile dirlo ma la ex-startup cinese ha tutte le carte in regola per stupire, mantenendo un invidiabile rapporto qualità-prezzo.

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