Enterprise

Nuovi server UCS S-Series da Cisco



Nati per soddisfare le più evolute esigenze di storage, dalle applicazioni in workload all’Internet delle Cose, portano notevoli benefici in termini di costi e consumi

Paolo Longo

Pubblicato il 08 Nov 2016


Cisco ha presentato la nuova collezione di server UCS S-Series, pensati per lo storage e per le necessità di connessione e scambio dati delle tecnologie più in voga, come Internet delle Cose, Big Data, analytics, mobilità e fruizione di audio e video in alta qualità. Il primo modello della famiglia è l’UCS S3260 Storage Server, che consente di godere di prestazioni agili e veloci grazie a un’elevata declinazione alla scalabilità. Attraverso un’architettura modulare, il dispositivo riesce a ridurre al minimo i costi di proprietà, i famosi TCO, anche del 50% nei confronti del cloud pubblico, con il vantaggio di poter adattare la struttura per ospitare nuovi processi di workload a seconda delle esigenze. Questi i numeri del risparmio rispetto ai server tradizionali: -34% di CapEx, -80% sulla gestione ordinaria, -70% sul cablaggio, -60% sull’ingombro spaziale, -59% di consumi energetici.

I dati destrutturati

Una delle particolarità della UCS S-Series sta nella capacità di poter gestire informazioni derivanti da fonti multi-piattaforma, contestualizzandole attraverso l’UCS Manager. Pensiamo all’IoT ma anche al machine learning, la diagnostica per immagini e gli analytics più avanzati. Si tratta di ambiti di utilizzo reale, sui quali molte aziende basano gran parte del loro business. “Secondo IDC, è in atto un incredibile cambiamento nel modo in cui le nuove tecnologie vengono applicate per risolvere i problemi di produttività e per favorire la crescita strategica nell’era della Terza Piattaforma – ha commentato Matt Eastwood, SVP, Enterprise Infrastructure and Data Center di IDC – le organizzazioni si stanno trasformando in realtà digitali ed è per questo che hanno assolutamente bisogno di integrare maggiormente le proprie risorse computazionali e dati. Le applicazioni di nuova generazione, inclusa l’analitica dei big data, restano gli obiettivi IT primari e, poiché i dati sono sempre più strategici, l’infrastruttura storage core è stata ridefinita nel software come workload server”. Una ridefinizione che trova la sua completa estensione nell’S3260 che fornisce una capacità storage fino a 600 terabyte per sistema, la possibilità di scalare fino ai petabyte e accelerazione cache con connettività I/O unificata. Grazie a funzionalità del genere, si può passare da ambienti inattivi ad applicazioni dinamiche cloud-based dotate di flussi di elaborazione ad alta intesità, tali da attivare, analizzare e agire sui dati in tempo reale.

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