Processori

Lo Snapdragon 700 porta l’AI sugli Android low-cost



Dopo MediaTek anche Qualcomm lancia un chip che realizza il sogno delle reti neurali su un hardware di fascia bassa

Paolo Longo

Pubblicato il 02 Mar 2018


Se sul finire del 2017 abbiamo assistito allo sbarco dei primi smartphone dotati di AI, nel prossimo futuro tanti altri modelli potranno beneficiare delle tecnologie avanzate delle reti neurali digitali. Dopo l’Helio P60 di MediaTek, anche la concorrente Qualcomm ha presentato un processore, lo Snapdragon 700, che promette di abilitare l’Intelligenza Artificiale su telefonini dotati di un hardware di fascia bassa e dal prezzo contenuto. Il merito di tale innovazione si deve a due fattori: le architetture di nuova generazione, che consentono di ottenere chip più potenti mantenendo lo stesso form factor e il cloud, che ospita parte del database a cui l’AI può far riferimento, per compiere operazioni in maniera più rapida e contestuale.

Nel concreto, le reti neurali che circondano la CPU comunicano tra di loro prelevando le informazioni da database pre-installati. A differenza delle soluzioni precedenti, tali reti possono compiere inferenze di senso anche in modalità offline, lavorando su ciò che hanno di default. La connessione a server cloud permette poi di andare oltre, per soddisfare richieste avanzate, tipiche ad esempio degli assistenti vocali già attivi su varie piattaforme.

Lo Snapdragon 700 aprirà a nuovi sviluppi nel campo della AI in mobilità. Al fianco della CPU c’è un processore Hexagon Vector e un chip visuale Adreno che lavorano in sintonia per ottimizzare il calcolo neurale, garantendo un’autonomia decente, nell’ordine di quella esistente oggi sui modelli tradizionali. Aspettiamoci dunque l’arrivo di una carrellata di smartphone intelligenti in segmenti notoriamente meno interessanti dal punto di vista delle specifiche tecniche e funzionalità aggiuntive.

Ciò comporterà un evidente innalzamento della qualità delle applicazioni, sia per lo svago che la produttività. Pensiamo alla business intelligence, al machine learning e al cloud. Software che oggi necessitano di dispositivi performanti domani potranno girare praticamente ovunque. Una tecnologia 3.0 alla portata di tutti, per una crescita tendenzialmente senza limiti.

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