Apple: un brevetto per i visori di realtà virtuale



Emerge un documento che spiegherebbe nel dettaglio come funzionano gli occhialini smart della Mela. Nessuna ufficialità ma un lancio non è così improbabile

Paolo Longo

Pubblicato il 14 Feb 2018


Si parla da mesi di quando Apple farà la sua mossa nel mondo della realtà virtuale. I concorrenti diretti, come Samsung e Huawei, hanno già proposto le loro versioni lite di VR, rese possibili dall’inserimento di uno smartphone nella plancia. La Mela vuole andare oltre, presentando qualcosa di nuovo e unico, ancora una volta per distinguersi dalla massa. Lo farà con un paio di visori che, a differenza degli altri, potranno tracciare il movimento dello sguardo, così da fare a meno di controller esterni e aree di interazione sul gadget. Almeno ciò sarà possibile per applicazioni basilari, come la visione di un film aumentato o una passeggiatina per qualche landa tridimensionale fantastica.

Il punto di rottura, simile a quanto realizzato da Oculus con Go, è la presenza a bordo di un processore dedicato, che slega del tutto l’accessorio dalla necessità di piazzare dentro un iPhone, oppure collegarlo a un PC/Mac via cavo. Una soluzione del genere rende l’esperienza più libera e appagante ma qualitativamente ancora minore di quello che offrono i Rift o gli HTC Vive, device decisamente più professionali.

Come facciamo a sapere tutte queste cose se non vi è alcun iVR (o qualcosa del genere) in circolazione? Beh, stando al brevetto che l’ufficio statunitense dei marchi ha certificato di recente. In questo sono contenute le specifiche estetiche di quanto Apple potrebbe realizzare nel prossimo futuro. Un visore con appunto il cosiddetto 3D-tracking eye, il monitoraggio dello sguardo, sensori per la luce ambientale e control pad abbinato. Il tutto, all’interno di un oggetto che sarà facile da indossare e confortevole, soprattutto per lungo sessioni di divertimento.

Non c’è nulla di ufficiale, si intenda, e come nel caso di altre big che hanno ottenuto brevetti per progetti strampalati, anche il suddetto della Mela potrebbe non vedere mai realizzazione ma sappiamo quanto Cupertino tenga al vasto panorama delle app AR e VR, potendo sfruttare già una solida base di sviluppo che vede nell’ARKit un tool di assoluto valore, già utilizzato da centinaia di software house per i loro lungimiranti progetti.

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