Progetti

Apple è vicina a lanciare un visore AR e VR



Circola in rete un brevetto più che dettagliato su come potrebbe funzionare l’accessorio, da presentare già a giugno

Paolo Longo

Pubblicato il 03 Mag 2018


Sappiamo che dal 4 all’8 giugno Apple terrà la sua WWDC 2018, la conferenza annuale dedicata agli sviluppatori (qua tutto su quello 2017). Come succede oramai da qualche anno, l’evento è di interesse globale, anche a livello consumer, perché durante le giornate la Mela tende a presentare soluzioni, hardware e software, da realizzare nel breve. Pensiamo alle novità di iOS 12, che proprio alla WWDC troverà il suo debutto ufficiale, ma non solo.

Circola in rete da tempo la notizia che nei piani della compagnia di Cupertino ci sia il lancio di un visore di realtà virtuale e aumentata. Tra smentite e indiscrezioni, pare che l’oggetto sia più vicino del previsto, tanto che una sua prima apparizione potrebbe esservi proprio agli inizi di giugno alla Worldwide Developer Conference.

Report recenti suggeriscono che l’azienda stia lavorando a un visore con il nome in codice “T288”. Il dispositivo, che si dice funzioni con un sistema operativo chiamato “rOS”, è pensato per riprodurre contenuti 3D, probabilmente senza alcun iPhone inserito all’interno (come sui Gear VR di Samsung) e con il supporto della luce a infrarossi, intesa per tracciare il movimento degli occhi sullo schermo.

Il brevetto suggerisce che a bordo degli occhialini, buoni sia per il VR che l’AR, ci sarà la tecnica conosciuta come “foveated rendering”. Questa tecnologia aumenta i dettagli di una scena su cui l’utente si sta concentrando, sfocando le altre aree per ridurre il lavoro dell’hardware e aumentare la qualità. Si tratta di una soluzione che nel 2016 il capo degli ingegneri di Oculus, Michael Abrash, aveva profetizzato come determinante nei prossimi cinque anni per espandere la fruizione virtuale verso i consumatori. Sappiamo quanto Apple sia determinata a rendere disponibili sul mercato tecnologie dirompenti proiettate verso il futuro della multimedialità e, in tale logica, gli iGlass (o come si chiameranno) rappresentano il naturale proseguimento delle strategie innovative, cominciate oltre dieci anni fa con un certo Steve Jobs.

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