Sicurezza

McAfee: una sicurezza integrata a beneficio del canale



I vertici del gruppo hanno recentemente incontrato i top partner italiani, che non hanno risentito dell’addio a Intel

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 31 Mag 2017


In un momento in cui l’attenzione sulla sicurezza è forse ai massimi livelli, anche uno dei vendor storici del settore McAfee, vuole dire la sua, grazie al sostegno dei suoi partner di canale. I vertici del gruppo, tra cui David Small, responsabile di canale per l’area Emea, hanno incontrato recentemente a Milano i 30 principali partner nazionali per spiegare la nuova direzione del gruppo. Che dopo anni sotto il cappello Intel Security, è tornato ad assumere la vecchia identità di Mc Afee, per effetto anche dal cambio societario, con il fondo TPG che è arrivato a controllare il 51% delle quote (a Intel rimane l’altro 49%).

David Small, ‎Vice President Channel Sales EMEA, McAfee

Un cambiamento che non è stato uno scherzo per la società, ammette Small, dal momento che la separazione da Intel ha comportato una corsa a tappe forzate per mettere in piedi tutte le strutture organizzative necessarie a una società autonoma. Un percorso che è stato comunque completato e che permette oggi a McAfee di restare una delle più importanti società di cybersecurity a livello globale: sono oltre 250 milioni gli endpoint protetti, 200 milioni i consumatori serviti e i centri di ricerca sono in grado di identificare ogni giorno 500.000 nuove minacce. Dal punto di vista dei partner, insiste Small, i cambiamenti sono stati poco significativi, anche perché la strategia e i prodotti principali del gruppo non sono cambiati. Dunque il business del canale, anche nei mesi di transizione e avvio, è andato avanti senza intoppi.

Archiviata la fase di startup della nuova realtà, ovviamente Mc Afee guarda al presente e al futuro: la minaccia più grande dal punto di vista della sicurezza – che poi per certi versi è anche un’opportunità per il vendor e i suoi partner – è vista nel ransomware. E non potrebbe essere altrimenti, dato l’elevato numero di endpoint protetti dal gruppo e il caso wannacry appena terminato. Il ransomware così come le altre minacce si innesta naturalmente in un contesto tecnologico profondamente diverso rispetto a quello del recente passato, con la diffusione del cloud, del mobile e dell’Internet of Things. In questo contesto l’idea alla base della strategia di business di McAfee è che alle aziende non serva a molto aggiungere un ulteriore prodotto di sicurezza, magari del tutto scollegato rispetto agli altri.

Piuttosto serve una strategia di sicurezza integrata ed è proprio sulla capacità di Mc Afee di aprirsi all’esterno che il management punta per differenziarsi dall’esterno. In questo senso va vista la McAfee Security Innovation Alliance, un’alleanza che vede la partecipazione anche di altri nomi della sicurezza, nata con l’obiettivo di offrire soluzioni di sicurezza integrate che consentano di neutralizzare un maggior numero di minacce, più velocemente e con meno risorse. Una strategia che per il momento sta pagando, dal momento che McAfee viaggia con tassi di crescita a doppia cifra, sia nel mondo business che consumer. I partner, spinti in questa fase anche dall’imminente entrata in vigore del GDPR, per partecipare a questa crescita devono evolvere, uscendo dalla logica della semplice rivendita delle licenze per creare in maniera autonoma la propria strategia di threat intelligence.

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