Strategie

La concorrenza si fa agguerrita e Apple mette mano alla supply chain



La presenza sempre più ingombrante di Samsung si fa sentire e la casa di Cupertino corre ai ripari affiancando un nuovo fornitore allo storico partner Foxconn

Redazione TechCompany360

Pubblicato il 25 Giu 2013


Apple non è più sola sul mercato. E se fino aqualche anno qualche anno fa le lacune della supply chain non avevano particolari riflessi sulle vendite, oggi non è più così. Samsung avanza e per il lancio del nuovo iPhone 5s e del modello low cost la Mela non si può permettere errori. Cupertino però non vuole sorprese e ha pensato quindi di apportare qualche cambiamento alla supply chain.

La situazione infatti si è fatta più complicata. Secondo la ricerca di Counterpoint Technology il colosso coreano ha superato Apple nel mercato degli smartphone sopra i 400 dollari con una quota di mercato del 47%. Le vendite combinate del nuovo Galaxy S4, del Galaxy S III precedente e del Note II sono state la causa principale della crescita della quota di mercato. In particolare, nonostante il fine ciclo di vita, il Galaxy S III viaggia alla grande e anche il Note II si difende con un prezzo competitivo per la Cina e gli altri mercati.

Per reagire la Mela ha lanciato un iPhone trade-in program consentendo ai consumatori di consegnare i loro vecchi modelli di iPhone per un iPhone 5. Una mossa che rappresenta un cambiamento significativo nella strategia della società che fino a oggi non aveva mai prestato molta attenzione al rinnovo dei modelli da parte dei suoi clienti.

Tutto questo si riflette sulla catena di fornitura dove Foxconn Technology Group, il principale produttore di iPhone e iPad di Apple, inizia a sentire la concorrenza di Pegatron Corp, un produttore taiwanese che sarà il principale assemblatore di iPhone a basso costo.

Secondo quanto riferisce il Wall Street Journal, Apple vuole bilanciare la sua catena di approvvigionamento e diversificare le opzioni per quanto riguarda la produzione, diminuendo i rischi legati all’accordo con un solo fornitore.

Una mossa che indica una diminuzione della fiducia di Apple nei confronti della capacità produttiva di Foxconn e può essere una conseguenza della decisione della Mela di rimandare a Foxconn tra i cinque e gli otto milioni di iPhone che avevano problemi di funzionamento.

Gli effetti del cambiamento coinvolgeranno anche il vasto mercato cinese dove Apple è reduce da un periodo non semplice. La stampa locale ha criticato pesantemente la società per le sue politiche riguardo la garanzia dei prodotti. Una pressione che ha portato Cupertino a pubblicare un’insolita lettera di scuse indicando nuove misure per migliorare la garanzia e le politiche di servizio presso i clienti cinesi.

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