Innovazione

Il ruolo di Microsoft nella PA è per un futuro di servizi (fruibili) ai cittadini



Il public sector come stimolo per la trasformazione del Paese, e leva per una cultura digitale. Spazio ai partner per l’offerta di un paniere di servizi fruibili dai cittadini. E Linux non fa più paura

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 03 Mar 2016


Simonetta Moreschini, responsabile Public Sector di Microsoft Italia

È un percorso decennale all’interno di Microsoft che ha portato Simonetta Moreschini ad assumere, oggi, il ruolo di responsabile Public Sector del vendor. Dieci anni che seguono una lunga esperienza in Ibm, altra azienda in cui la sensibilità verso la Pubblica Amministrazione e la sua innovazione digitale ha una tradizionale importanza. Si tratta di un approdo naturale, quindi, e consono con le competenze accumulate negli anni, che stimolano l’interesse della manager: «In Italia abbiamo dei casi di eccellenza in questo ambito – commenta -, e con alcune amministrazioni Microsoft è riuscita a realizzare progetti davvero interessanti, con investimenti strutturati attraverso un National Plan che ha come obiettivo la trasformazione digitale del Public Sector in generale e dell’Education, che vanno in parallelo con le soluzioni studiate per la Security, e i settori Commerciale e Industriale. Ma è proprio il lavoro che si svolge sulla PA che vogliamo porre l’accento, soprattutto sul lato Education, che rappresenta l’ambito su cui porre le basi per il futuro del Paese».

Un impegno sul fronte PA che Moreschini sottolinea per essere strutturato e non opportunistico, con un piano che si focalizza su 5 punti fondamentali. Innanzitutto la diffusione di una cultura digitale nel Paese, che parta proprio dalla PA, partendo dall’esigenza di colmare una notevole lacuna, evidenziata dal fatto che solo il 41% dei dipendenti della PA risulta avere competenze digitali. Il secondo punto verte sulla necessità di effettuare un recupero di efficienza e produttività facendo leva sulle potenzialità tecnologiche, dal cloud alla mobility, seguito dall’aumento delle possibilità di fruibilità di tali servizi da parte dei cittadini, condizione essenziale per il successo del progetto SPID. Servizi per i quali un ruolo fondamentale sarà assegnato proprio ai partner.

Ma un aspetto di importanza trasversale da cui non si può prescindere è quello della Sicurezza, e su questo fronte Microsoft rivendica di avere security nativa all’interno delle proprie applicazioni e sistemi operativi. Infine, l’accresciuta possibilità di integrazione in sistemi preesistenti e aperti. Quella “Openess” che il vendor rivendica come evoluzione del proprio approccio verso il mercato, particolarmente apprezzabile proprio nella PA, dove la scelta verso sistemi aperti, anche Linux, è, o dovrebbe essere, da qualche anno prioritaria. 5 punti per i quali la soluzione Trusted Cloud funge da filo di collegamento. «Il 66% delle PA sta già utilizzando soluzioni Cloud – sottolinea Moreschini -, ma non in maniera coordinata, e il nostro compito è di renderle integrate in maniera che possano essere fruibili in modo trasversale».

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