Analisi

I Data center non sono ancora pronti per cloud e virtualizzazione, una ricerca Vanson Bourne



L’allarme arriva da una ricerca realizzata a metà 2013 su un campione di 1750 decision maker IT. Preoccupa la mancanza di fiducia nelle infrastrutture attuali

Marco Maria Lorusso

Pubblicato il 11 Lug 2013


Cloud, virtualizzazione, Byod… nuovi paradigmi tecnologici e rivoluzioni profonde, veloci, radicali nel modo di lavorare, pensare, sviluppare, costruire un’infrastruttura IT. Velocità siderali che spesso però rischiano di cogliere impreparate aziende e manager. Un importante allarme in questo senso arriva da una ricerca globale sponsorizzata da Brocade e realizzata a metà 2013 dalla società di ricerca Vanson Bourne su un campione di 1.750 decision maker IT. Lo studio ha evidenziato come siano ancora molte le aziende che fanno affidamento su infrastrutture di data center obsolete, con un impatto significativo sulla produttività e sull’esperienza utente. Nonostante i tre quarti delle aziende abbiano aggiornato il proprio ambiente IT negli ultimi tre anni, il 91% dei decision maker afferma che la propria infrastruttura informatica abbia bisogno ancora di upgrade sostanziali per rispondere alle specifiche esigenze di networking, in continua evoluzione in base alle necessità imposte da fenomeni quali virtualizzazione e cloud computing. Ma non solo: un terzo degli intervistati ammette che la propria azienda subisce settimanalmente numerosi guasti di rete.

Il 61% degli intervistati dichiara inoltre che le reti aziendali non sono adatte per gli obiettivi previsti, con un buon 41% che ammette come il downtime di rete ha avuto risvolti negativi sul business, derivanti da guadagni persi o da SLA non mantenuti, oltre che dalla perdita di fiducia da parte dei clienti.

Il 16% del campione in particolare affronta quotidianamente interruzioni di rete e gli elementi che causano maggiori problemi sono le applicazioni di database (41%), gli strumenti di comunicazione (30%) e i programmi Microsoft Office (25%). Le interruzioni durano in media 20 minuti. Il 2% degli intervistati subisce arresti di oltre un’ora. Più di un terzo dei lavoratori afferma che le interruzioni hanno causato il non raggiungimento degli SLA, con clienti che non ricevono i servizi richiesti. Il 41% ha aggiunto che questi disguidi hanno dato luogo a un risarcimento ai clienti.

Pochi investimenti e tanto cloud… non autorizzato

Da notare poi il dato secondo il quale, in media, le aziende effettuano l’upgrade delle proprie reti di data center ogni due anni, ma il 24% aspetta oltre tre anni prima di investire in nuova tecnologia. Il 79% dei decision maker IT ammette inoltre che alcuni dipartimenti all’interno dell’azienda hanno installato servizi cloud-based, con il 13% che confessa come queste azioni siano avvenute senza alcuna indicazione dall’IT.

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