Debutti e strategie

Haier scommette sul mercato italiano del mobile, «nessuna battaglia di prezzo però…»



Il colosso cinese Haier, uno dei leader mondiali del settore elettrodomestici, è entrato pochi mesi fa nel mercato italiano della telefonia mobile (smartphone e tablet con sistema operativo Android), ma ha scelto di fare il suo ingresso quasi in punta di piedi. Come infatti ci ha raccontato Diego Cavallari, Product Manager Consumer Electronics Haier Italia

Marco Maria Lorusso

Pubblicato il 26 Ago 2014


I motivi per entrare nel mondo del mobile tricolore sono comprensibili e soprattutto numerosi. Innanzitutto il mercato italiano del mobile, nonostante l’affollamento di nomi e marchi, è ancora ritenuto in espansione e con possibilità di profitto. Inoltre per Haier, attiva da anni nei settori del bianco e del bruno (frigoriferi, tv, lavatrici, pompe di calore, ecc), si è trattato di un passaggio necessario per completare la sua offerta di prodotto, mettendosi così alla pari con alcuni suoi storici competitor. Infine, il brand cinese vuole sfruttare il vantaggio di essere il produttore reale di questi apparecchi, al contrario di molte altre aziende che sostanzialmente si limitano a rimorchiarli:

“Nel mobile ci sono spazi anche perché noi siamo produttori, cioè abbiamo la possibilità di stabilire fin dall’inizio il prezzo che vogliamo fare al cliente finale e possiamo sostanzialmente gestire il mercato. Al contrario, le aziende che devono acquistare i device da terzi non hanno margini di manovra e infatti hanno perso quote di mercato”, spiega Diego Cavallari, Product Manager Consumer Electronics Haier Italia. La strategia di marketing per la Penisola è stata tagliata su misura, spiega il manager Haier, con l’intento di vendere prodotti di elevata qualità a un prezzo competitivo: “In Cina vendiamo da tempo decine di milioni di pezzi di telefonia, siamo molto forti sul mercato, dove proponiamo prodotti su una fascia di prezzo molto ampia, che va dai 49 ai 449 euro. In Italia, invece, ci siamo focalizzati sul segmento 5-6 pollici: si tratta di una scelta precisa per uscire dalla bagarre dei prezzi bassi, dove la sola Samsung propone cinque prodotti sotto i 99 euro.

Preferiamo dunque lavorare dove i competitor sono meno presenti, così da avere anche un business più sano e profittevole, senza drogare il mercato. Per una azienda con la nostra potenza di fuoco sarebbe relativamente facile mettere telefonini in vendita a 99 euro, ma non è quello che ci interessa. Il nostro obiettivo di mercato per l’Italia quest’anno è infatti limitato, tra i 5 e i 10 milioni di euro, si tratta di un anno in cui vogliamo per l’appunto mettere le basi per il futuro”, puntualizza Cavallari.

I riscontri sinora sono stati positivi, tanto che nei primi sei mesi di attività sono stati venduti circa 50.000 pezzi. Dal punto di vista distributivo la scelta è stata chiara: mentre nei settori bianco e bruno Haier lavora tramite i propri agenti di vendita, per smartphone e tablet si è puntato su Technoit come unico distributore, così da sfruttare la sua conoscenza del mercato: “Abbiamo fatto una scelta distributiva con un solo distributore, Technoit, perché oggi ci permette di avere una capillarità sui vari telecom specialist. Noi siamo bravi a produrre prodotti, a posizionarli sul mercato ma poi nella telefonia serve una forza vendita specializzata, così come d’altronde fanno tutti i nostri concorrenti. Inoltre quella con Technoit è una vera e propria partnership, non ci limitiamo a scaricare su di loro la vendita dei device”, spiega Cavallari. Per il futuro, però, Haier pensa a un modello di vendita ibrida, con alcune commesse aziendali gestite direttamente. Inoltre sono allo studio accordi con le compagnie telefoniche, “anche se si tratta di percorsi medio lunghi, non sono cose che si decidono in poco tempo”, conclude il manager Haier.

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