Sicurezza

Intorno al data center, crescono le barriere di Bitdefender



Evoluzione delle architetture e attacchi sofisticati si possono contrastare solo con un continuo rinnovamento delle tecnologie. Introspezione di memoria e intelligenza artificiale affiancano una continua collaborazione a tutti i livelli

Redazione TechCompany360

Pubblicato il 04 Lug 2018


I diversi fronti dell’evoluzione dei data center rappresentano già di per sè una sfida per chi, come Bitdefender, è chiamato a garantirne la sicurezza. Una missione resa ancora più impegnativa dalla proliferazione delle tipologie e dal numero di attacchi. Una combinazione potenzialmente letale, tranne per chi è in grado di poter contare su competenze e tecnologie all’avanguardia. 

«La nostra storia nasce proprio dal saper comprendere le dinamiche legate alla sicurezza nella trasformazione digitale – afferma Denis Cassinerio, Regional Sales Director SEUR di Bitdefender -. In quest’ottica, il data center diventa una grandissima opportunità di mercato per le nostre tecnologie, a condizione di saper adattare l’approccio. Anche a costo di rinnovarlo di continuo». Dematerializzazione, microsegmentazione e iperconvergenza sono solo i principali strati che il tempo ha introdotto nei data center. 

Denis Cassinerio, Regional sales director SEUR di Bitdefender Italia

Cambiamenti di architettura di fronte ai quali inevitabilmente anche la sicurezza deve adeguarsi senza esitazioni. «Abbiamo cavalcato ogni onda – prosegue Cassinerio -, realizzando architetture ottimizzate per il percorso del dato all’interno del data center, dal fisico, al virtuale per arrivare al cloud». La risposta passa inevitabilmente per le nuove tecnologie. «Introduciamo concetti come introspezione di memoria e intelligenza artificiale, per garantire la sicurezza delle applicazioni in linea anche con la conformità. Di fatto, la vulnerabilità applicativa resta uno dei principali veicoli di intrusione e non si riesce ancora a restringere la finestra temporale. Possiamo però contrastare il fenomeno in attesa della patch».

Al fianco dei protagonisti

Prima azienda a collaborare con VMware in ambito NSX sfruttando le caratteristiche della microsegmentazione a protezione delle macchine virtuali, Bitdefender fa proprio della partnership con i protagonisti del settore uno dei punti di forza. Per esempio, il lavoro svolto insieme a Nutanix ha portato all’integrazione della piattaforma di gestione Prism, a garanzia di una eventuale evoluzione di un data center verso l’iperconvergenza anche in tema di sicurezza. «Un’altra collaborazione per noi importante è con Citrix. Lavoriamo insieme, garantendo prestazioni e sicurezza anche in ambienti ad alta densità di virtualizzazione».

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Sicuri con i partner

Tecnologie, soluzioni e concetti non sempre però facili da trasmettere all’utente finale nel pieno delle loro potenzialità. «Stiamo lavorando intensamente anche sui processi di educazione e comunicazione con i partner, prima di tutto con i distributori. Intendiamo selezionare quelli con progetti di sicurezza in ambito data center e capacità di lavorare insieme». Un percorso destinato a durare a lungo, sostenuto da una nuova divisione espressamente dedicata alla sicurezza per cloud e data center di clienti aziendali, affidata a una delle maggiori autorità nel settore. «Le soluzioni Bitdefender sono altamente efficaci contro la maggior parte degli attacchi sofisticati moderni e sono invisibili agli aggressori – spiega Michael Gable, vicepresidente del Data Center Group Bitdefender -. Sono progettate da zero per le infrastrutture cloud e i data center moderni, offrendo una sicurezza pluripremiata di nuova generazione».

Sull’altro versante invece, una serie di incontri proposti in collaborazione con i partner tecnologici Bitdefender, a partire da Nutanix e Citrix. Destinatari i principali system integrator con esperienza su data center propri, o chi si sta orientando verso il ruolo di fornitore dei relativi servizi. «Abbiamo sviluppato anche un progetto insieme a Gartner – conclude Cassinerio -. Mettiamo a disposizione una serie di strumenti tra cui una guida curata da loro, white paper e casi utente, per supportare il cammino verso la gestione degli attacchi di nuova generazione».

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