Tlecomunicazioni

Wind-3 Italia, un matrimonio da 31 milioni di clienti



Ufficializzata la fusione tra i due gruppi attivi nella telefonia. Un accordo che testimonia il consolidamento in atto nel mercato TLC

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 07 Ago 2015


Maximo Ibarra, Ceo di Wind

Wind e 3 Italia, il tanto atteso matrimonio si farà. Dopo mesi di complesse e laboriose trattative, l’annuncio dell’accordo è arrivato nelle scorse ore, con l’ufficializzazione da parte di Ck Hutchison (che controlla 3 Italia) e VimpelCom (proprietaria di Wind). L’obiettivo dell’accordo è dare vita a una società della dimensione “giusta”, capace di mettere a segno quella riduzione dei costi necessaria (la stima è di efficienze per 5 miliardi di euro annui) per continuare a offrire, a prezzi competitivi, servizi di tlc innovativi e competere in modo più aggressivo sul mercato italiano. Nascerà infatti una joint venture paritetica per gestire le attività di telecomunicazioni in Italia, che potrà contare su oltre 31 milioni di clienti nella telefonia mobile (sopravanzando di poco Tim) e 2,8 milioni di clienti nella rete fissa (di cui 2,2 milioni clienti banda larga). Da un punto di vista organizzativo, la joint venture sarà guidata da un board di sei membri: tre saranno nominati da Ck Hutchison e tre da VimpelCom. Il presidente del Cda della nuova società cambierà ogni 18 mesi e sarà nominato a turno dalle due società. L’amministratore delegato sarà l’attuale numero uno di Wind Maximo Ibarra. L’operazione, sottoposta al via libera delle autorità competenti e dall’Antitrust Ue, dovrebbe essere perfezionata entro i prossimi 12 mesi.

Secondo Canning Fok, il co-group managing director di Hutchison CK, «la fusione rappresenta una pietra miliare per il nostro business in Italia. La fusione tra 3 Italia e Wind creerà un operatore finanziariamente sano ed efficiente in grado di competere a testa alta sul mercato. L’operazione dimostra la fiducia di Ck Hutchison nell’economia italiana e il suo impegno per lo sviluppo di infrastrutture digitali a livello nazionale e servizi in Italia ». Dello stesso avviso Jean-Yves Charlier, ceo di VimpelCom, secondo cui l’intesa «è epocale per il mercato italiano. Le due aziende diventeranno l’operatore leader del quarto maggior mercato delle tlc in Europa, un player convergente in grado di accelerare gli investimenti sulla rete, sui servizi e sulle innovazioni digitali».

Un’operazione di queste dimensioni, naturalmente, è destinata ad avere degli impatti anche sulle tantissime aziende che gravitano in Italia intorno al mondo delle Tlc. Mimmo Zappi, AD di Colt Italia – fornitore di servizi di rete, voce e data centre, vede nella fusione tra Wind e 3Italia «Un’ulteriore conferma dell’esigenza di consolidamento nel settore TLC, non solo in Italia, volto ad allentare la pressione competitiva e a rafforzare la value proposition attraverso la sinergia degli investimenti. In questo contesto, ogni operazione assume una valenza strategica nella misura in cui porta alla realizzazione di strutture più efficienti nella catena del valore e a uno sviluppo industriale di medio periodo. Il consolidamento così intenso consente agli operatori di generare flussi di cassa adeguati per investire in innovazione e remunerare il capitale investito, incrementa la competitività e la qualità dei servizi con innalzamento della soddisfazione del cliente finale. È questo l’obiettivo che anche noi in Colt ci prefiggiamo: servire al meglio le aziende italiane e internazionali puntando sui core asset ovvero l’infrastruttura di rete proprietaria, i data center carrier neutral e le soluzioni voce virtualizzate ».

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