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Gartner: il mercato smartphone è sempre più cinese, la mappa dei nuovi equilibri



Nel terzo trimestre 2014 c’è da segnalare il boom di Xiaomi e l’avanzata di Apple. In difficoltà, invece, Samsung. Stanno cambiando gli equilibri di un mercato chiave

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 16 Dic 2014


Il terzo trimestre 2014 è stato abbastanza piatto per mercato mondiale della telefonia mobile in termini di unità vendute, ma dietro questa calma apparente si nascondono molti movimenti importanti. Innanzitutto la continua corsa degli smartphone, mentre tra i vendor Samsung appare in difficoltà, Apple è rinvigorita dal lancio dell’iPhone 6 e le multinazionali cinesi del settore continuano a trovare nuovi spazi. È quanto evidenzia l’ultimo report elaborato da Gartner, secondo cui, gli smartphone hanno rappresentato il 66 per cento del totale del mercato telefonia mobile, mettendo a segno un + 20,3%, per un totale di 301 milioni di unità vendute su scala globale. Gartner prevede che le vendite di smartphone raggiungeranno le 1,2 miliardi di unità nel 2014. Il problema è che, ormai, i cellulari di tipo tradizionale sono in continuo calo (-25%), anche perché gli smartphone di fascia bassa li stanno letteralmente cannibalizzando. Tanto che Gartner stima che entro il 2018, nove su 10 telefoni saranno intelligenti e connessi a Internet.

Ovviamente le diverse aree geografiche si sono comportate diversamente: i mercati emergenti sono andati molto forte, in particolare Europa dell’Est, Medio Oriente e Africa, con le vendite di smartphone in crescita di quasi il 50 per cento anno su anno. Bene tra i mercati maturi, gli Stati Uniti, con un vistoso aumento del 18,9% nel terzo trimestre del 2014, favorita dal lancio degli iPhone 6 e 6 Plus. Male, invece, l’Europa occidentale, che nel trimestre ha osservato un calo del 5,2%, il terzo consecutivo dall’inizio dell’anno. Per quanto riguarda i vendor, il predominio del sistema operativo Android rimane sostanzialmente inalterato ed è anzi in crescita rispetto al 2013 (oltre 83% di quota di mercato). Di pari passo con l’andamento degli iPhone va anche Ios (12,7%), mentre ormai alla concorrenza restano solo le briciole (Windows 3%, che sembra aver smarrito il percorso di recupero dei mesi scorsi).

Ma all’interno di questo quadro consolidato la situazione resta in movimento: nel terzo trimestre del 2014, tre dei primi cinque vendor di smartphone erano cinesi, ossia Huawei, Xiaomi e Lenovo, che hanno visto la loro quota di mercato collettiva crescere di 4,1 punti percentuali, tanto da valere complessivamente il 15,5% del mercato mondiale (con quote quasi uguali). Tra i punti di forza delle aziende del Dragone c’è anche la possibilità di riuscire a soddisfare le aspirazioni di quei clienti che vogliono smartphone performanti ma che non possono permettersi i prodotti di fascia alta Apple o Samsung.

A pagare questa tendenza è soprattutto la casa sudcoreana, che ha perso quota soprattutto in Europa occidentale e in Asia. Le vendite di smartphone Samsung sono diminuite del 28,6 per cento in Cina, il più grande mercato per Samsung. Non solo: Samsung ha dovuto fare i conti anche con un calo del 10,8 per cento anno su anno. Dalle parti di Cupertino, invece, si può cantare vittoria, grazie a vendite cresciute del 26% nel terzo trimestre del 2014 per effetto dell’introduzione dell’iPhone 6 e iPhone 6 Plus; il quarto trimestre 2014 dovrebbe essere ulteriormente positivo grazie al traino natalizio. Tra le multinazionali del Dragone, invece, c’è da segnalare la performance di Xiaomi, che ha fatto il suo esordio nella top cinque dei vendor di smarpthone, grazie a un incremento record del 336 per cento innescato dalla forte performance in Cina, dove è diventato leader di mercato.

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