Convergenza dei dispositivi, realtà virtuale e cloud pubblico: il 2016 dell’IT



Le previsioni degli analisti sono quelle di un rafforzamento dei trend già emersi nel 2015. L’aspettativa è anche quella di una tendenza all’aumento delle acquisizioni dei principali operatori IT

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 29 Dic 2015


Il 2015 è stato un anno caratterizzato da grandi movimenti nel settore tecnologico: il cloud, soprattutto nella sua versione pubblica, sembra essersi definitivamente affermato, la sicurezza IT si è imposta come uno dei principali trend, mentre numerosi e importanti player hanno investito nel nascente mercato dell’IoT. Ma quali saranno i principali trend tecnologici del 2016? Sul web le previsioni abbondano e non sempre sono concordanti. Interessante è l’approccio utilizzato da IBusiness insider che, sulla base di quanto osservato nel 2015 prova a tracciare un quadro dei trend tecnologici del nuovo anno. Tra questi c’è sicuramente l’evoluzione in atto nel mondo automotive: il caso Volkswagen ha dato la spinta definitiva a investimenti verso un trasporto privato più sostenibile e automatizzato, strettamente collegato con le tecnologie IT. I nomi sono quelli di Tesla, che continuerà a lavorare sulla sua fabbrica di mega batterie in Nevada, Google e forse anche Apple, ma anche di un player tradizionale come GM, pronta a lanciare a inizio anno un nuovo modello di auto elettrica.

Altro grande mercato che si preannuncia in rampo di lancio è quello dei dispositivi indossabili. Un mercato che, a dire il vero, è già stato sconvolto nel 2015 dall’ingresso di Apple.Per il 2016, però, l’aspettativa è, grazie all’arrivo della seconda generazione dei Watch e alla reazione delle piattaforme concorrenti (Android Wear su tutte), si arrivi alla produzione di dispositivi indossabili più a misura di utente, con una maggiore durata delle batterie e un design più curato. E soprattutto, capaci di offrire qualcosa di più rispetto a oggi in termini di servizi e prestazioni. Altro grande trend, di cui in realtà si parla da almeno 15 anni, è quello della realtà virtuale, che finalmente dovrebbe tradursi in prodotti veri e propri per gli utenti finali, e non solo nell’ambito gaming. Oltre a Microsoft, sono pronti a entrare in questa arena competitiva anche attori come Sony e HTC.

Il 2016 potrebbe poi essere caratterizzato dal consolidamento di un’altra tendenza tecnologica: quella della progressiva convergenza tra tablet, laptop e desktop. Anche sulla spinta anche di Windows 10, pensato come sistema operativo unico per tutti i dispositivi, ormai i produttori stanno cercando di immettere sul mercato sempre più dispositivi ibridi, capaci di soddisfare sia le esigenze lavorative che quelle di svago degli utenti, ormai sempre più intrecciate tra di loro. E ovviare così allo stallo di vendite di Pc e tablet. Più sul versante economico sono le previsioni della rivista Fortune per l’anno nuovo: prima tra tutte c’è la spinta alla consolidazione delle grandi aziende IT, sulla scia di quanto successo nel finale dello scorso anno con Dell-EMC. In particolare, nello sforzo di rimanere competitive nella “digital disruption”, i grandi gruppi tenderanno a rilevare startup in aree come big data, cloud e open source. Proprio l’open source, ormai nel 2016 si imporrà come standard per le infrastrutture software, anche se le aziende che lavorano in questo campo dovranno prestare attenzione al proprio modello di business, spesso ancora poco chiaro. In ambito sicurezza, invece, si dovrebbe assistere a un’ulteriore tendenza alla automatizzazione delle difese, così da proteggere le aziende dalla proliferazione degli attacchi hacker. In particolare questo sarà possibile grazie all’utilizzo di strumenti di “machine learning”, capaci anche di prevenire le potenziali minacce del cyber crime.

Infine, il cloud pubblico è atteso ulteriormente in rampa di lancio, con AWS e Azure attesi in forte e costante crescita. Insomma, più che da vere e proprie innovazioni mai viste sinora, il mondo IT nell’anno nuovo dovrebbe essere interessato da un consolidamento e evoluzione delle tendenze in atto. Un messaggio in fondo rassicurante per gli operatori della filiera IT, che non saranno costretti a giravolte a 360 gradi e a rivedere ancora una volta il proprio modello di business.

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