#D4T2017

Dietro il vecchio backup, Commvault nasconde una gestione del dato tutta da sfruttare



Da semplice informazione passiva da tutelare a risorsa centrale nelle strategie aziendali. L’innovativo cambio di visuale del dato cerca nuovi seguaci nel canale per tuffarsi insieme in un mare di opportunità

Redazione TechCompany360

Pubblicato il 29 Mar 2017


Rodolfo Falcone, Area Vice President South Emea, Commvault

La crescita nel volume di dati da gestire genera prevedibilmente un andamento analogo nelle fasi di backup. Meno scontato è spesso invece tutto quanto riguarda la tipologia di dati da trattare, le relative relazioni e la distribuzione. Tutti aspetti dai quali scaturisce la necessità di passare a una strategia di Data Information Management. «Gartner ci posiziona come prima azienda del settore per il sesto anno consecutivo, perchè non ci limiamo a gestire strumenti per il backup o il recovery archiving – osserva Rodolfo Falcone, VP Area South EMEA di Commvault -. Ci curiamo di tutto ciò che è data management e information management. Per noi, il dato è vivo, non si archivia e basta, ma diventa strumento di business per l’azienda».

Una differenza non sempre scontata, per la quale occasioni come Day4Trade rappresentano una ribalta ideale. «Siamo arrivati alla terza presenza – sottolinea Falcone -. Ritengo sia l’evento più importante, più di tendenza e più significativo del settore. Trovo la nuova formula la più divertente e la più interessante in Italia». Apprezzato in particolare, il momento di incontro e confronto con i rivenditori.

Durante l’evento infatti, la visibilità permette di allacciare rapporti come in poche altre situazioni. Condizione indispensabile quando si ambisce a cambiare il punto di vista su tematiche consolidate. «I nostri principi esprimono sicuramente valore. Tutti coloro attenti a questo sono certamente interessati ai nostri temi – prosegue Falcone -. Il data management però, ha ancora bisogno di essere spiegato. Quindi, l’approccio deve essere prima di tutto consulenziale». Un requisito inevitabilmente destinato a riflettersi anche sui partner. Se un atteggiamento di questo tipo inizia a differenziare un rivenditore one stop shop da chi fa semplice reselling a chi fa già consulenza a livello professional service, Commvault chiede di spingersi oltre «Significa avvicinarsi a un vendor che fa qualcosa di diverso dagli altri e propone l’innovazione nella gestione dei dati – prosegue Falcone -. Ciò di cui oggi abbiamo bisogno sono partner in grado di erogare servizi professionali».

Per chi è interessato a scommettere su questa visione, le garanzie non mancano. A partire da quelle molto pratiche. «Non possiamo contare su molte persone nella filiale italiana – ammette Falcone -. Proprio per questo, dobbiamo affidare i servizi professionali a società esterne che li erogano per conto nostro e a dei rivenditori». Una rara occasione di mettere in campo le proprie competenze, uscendo dai rischi legati ai semplici aspetti commerciali. «Chi diventa nostro rivenditore ha l’opportunità di continuare a vendere i propri professional service e consulenze – conclude Falcone -. Noi potremmo affidarci a loro come terze parti per la nostra offerta».

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