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WPC 2015: Microsoft punta sul cloud ma non rinuncia all’hardware



Tutte le novità dall’annuale conferenza dei partner di Orlando. Deciso l’ampliamento della base di rivenditori di Surface, ma novità anche per i cloud provider e gli ISV

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 14 Lug 2015


Come da attesa non sono mancati gli annunci e le novità alla Worldwide Partner Conference (WPC) 2015 di Microsoft, che si sta svolgendo in queste ore a Orlando in Florida. Non si può che partire dalle parole di Satya Nadella, numero uno della casa di Redmond, che ha ribadito agli oltre 15.000 partecipanti all’evento come il cloud sia ormai al centro della strategia aziendale, tanto da rappresentare ormai una chiara opportunità per tutto l’ecosistema dei partner di canale. “Molte tecnologie sono andate e venute, le aspettative dei clienti sono cambiate, ma ciò che è rimasto costante è il nostro impegno a favore dei partner”, ha ribadito Nadella nel suo keynote.

“Il paesaggio delle applicazioni aziendali nel cloud offre anche opportunità più interessanti per i partner Microsoft”, ha aggiunto Neil Holloway, Corporate Vice President, MBS Sales and Operations. In concreto, su questo punto, è stata annunciata l’estensione del Cloud Solution Provider (CSP) program, ora disponibile in 131 mercati. Il programma CSP consente ai partner di vendere offerte e soluzioni integrate in tutti i servizi cloud Microsoft, pur mantenendo un maggiore controllo del ciclo di vita del cliente, compresa la fatturazione e il supporto tecnico. Maggiori incentivi saranno offerti ai partner per Azure, la piattaforma cloud del gruppo.

La maggiore novità che per il momento arriva dalla Florida non riguarda però la nuvola ma il tradizionale mondo hardware. Il riferimento è all’allargamento della base dei partner che potranno vendere i tablet Surface. Dunque, nel giro dei prossimi mesi, dalle attuali poche centinaia a livello globale, il numero dei rivenditori del device Microsoft dovrebbero salire ad alcune migliaia. L’annuncio interessa soprattutto quei rivenditori o system integrator con una forte capacità hardware, che potranno quindi contattare i distributori autorizzati per diventare reseller ufficiali dei tablet. L’espansione del programma è collegata da Microsoft all’ormai imminente introduzione del sistema operativo Windows 10, che interessa anche il tablet Microsoft.

Sempre nell’ottica di offrire nuove opportunità per la galassia dei partner, dal WPC è arrivato l’annuncio del lancio entro fine anno di Office 365 enterprise suite, detta E5, che sarà lanciata entro fine anno, cosa che comporterà il ritiro della precedente versione E4. Oltre a Office 365 la suite comprenderà i servizi di Skype for Business quali Cloud PBX e i Meeting Broadcast, Power BI e strumenti di analisi come Power BI Pro e Delve Organizational Analytics, insieme a nuove funzionalità di sicurezza come eDiscovery, Customer Lockbox e Advanced Threat Protection. La multinazionale americana, inoltre, promette di prestare più attenzione al mondo degli ISV, in particolare tramite la creazione di un polo ISV su Microsoft Developer Network, che servirà ad aiutare gli sviluppatori a costruire nuovi modelli di business e go to market. Inoltre per gli ISV sarà molto più semplice l’ottenimento del livello di partnership silver. In ambito enterprise molta curiosità ha destato il progetto Gigajam (disponibile entro fine anno), uno strumento software pensato per favorire la collaborazione tra team di lavoro diversi. Infine, un annuncio che riguarda più il mondo consumer ma è comunque significativo a livello di politica aziendale, considerate le voci su un possibile disinteresse di Microsoft per il settore smartphone (alimentate dai licenziamenti dei giorni scorsi): presto arriveranno in commercio i nuovi Lumia equipaggiati con il sistema operativo Windows 10. Da Orlando, insomma, una Microsoft che punta forte sul cloud ma che per il momento non pare intenzionata a rinunciare all’hardware.

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