Reportage Esclusivi

Dell Technologies apre la divisione IoT e la arricchisce con un nuovo Partner Program



Si ritorna al “distributed computing”, questa volta però con una missione differente: consentire alle aziende di trarre reali vantaggi dall’IoT portando l’intelligenza ai confini (a livello di edge) e spostando i dati – solo quelli che servono – lungo cloud e sistemi core. Una visione che necessita di partner

Nicoletta Boldrini

Pubblicato il 12 Ott 2017


IQT: la visione di Dell Technologies sull’IoT

«Oltre un miliardo di dollari di investimenti in ricerca e sviluppo nei prossimi tre anni per rendere concretizzabili i progetti IoT delle aziende». È con questa ferma dichiarazione che Michael Dell, Chairman e CEO di Dell Technologies, spiega al pubblico riunito a New York (alcuni partner e clienti, analisti e giornalisti) la visione dell’azienda che intende dare una forte accelerata alla proposta in ambito IoT.

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Un evento il cui claim è in realtà IQT come sorta di mix tra IoT e Huge Intelligence, dove Q ed I richiamano subito alla mente il quoziente intellettivo. Il perché lo si comprende nella spiegazione di Michael Dell stesso che evidenzia il focus dell’azienda, in particolare della nuova Divisione IoT: «gli innumerevoli device e sensori connessi di cui siamo ormai circondati raccolgono elevatissime quantità di dati che devono poi essere anche trasferiti e memorizzati. Si stanno ormai creando enormi repository di dati con costi per la loro analisi che diventano quasi proibitivi. Secondo la nostra vision, queste problematiche vanno risolte “distribuendo” l’analisi il più possibile a livello di edge, riducendo così il traffico sul cloud e rendendo molto più facile la gestione e l’analisi dei dati anche a livello core (cioè nelle infrastrutture IT centralizzate)».

Una visione che deve poi trovare concreta attuazione, dato che l’obiettivo dell’azienda è «supportare le imprese nell’identificare i corretti use case dell’IoT nonché sviluppare la roadmap tecnologica attraverso la quale avviare percorsi di trasformazione digitale che non riguardano l’IT ma il business», sono le parole del CEO. «l’IoT sta fondamentalmente cambiando le nostre vite, come operano le organizzazioni e come il mondo lavora».

Distributed computing: pilastro portante della strategia IoT

L’attuazione di questa visione, da cui deriva la strategia della nuova divisione IoT – la cui guida è affidata a Ray O’Farrell, CTO di VMware ed ora anche General Manager della IoT Division di Dell Technologies – si concretizza con «una architettura tecnologica di distributed computing che unifica IoT e Artificial Intelligence, portando l’intelligence a livello di edge e rendendo interoperabile i sistemi lungo tutta la catena architetturale, dagli edge gateway fino agli ambienti cloud passando per i sistemi core dei data center aziendali», spiega O’Farrell.

Una strategia che rende subito evidente un fatto importante: l’offerta IoT di Dell Technologies è il derivato di un perfetto mix di soluzioni e servizi che provengono da tutte le linee tecnologiche confluite nella multinazionale dopo la grande acquisizione di EMC, che significa quindi Dell, Dell EMC, Pivotal, RSA, Secureworks, Virtustream e VMware.

In particolare, queste le tecnologie che andranno a comporre l’offerta IoT:

– da Dell arriva l’hardware degli Edge Gateways;

– da Dell EMC arrivano i server PowerEdge C Series, migliorati nelle funzionalità per le componenti di batch training e Machine Learning che diventano parte delle infrastrutture core distribuite;

– sempre da Dell EMC anche le componenti storage e analytics con Dell EMC Isilon e Elastic Cloud Storage per il file ed object storage e le analytics tramite HDFS – Hadoop Distributed File System;

– la gestione di tutti i device e Edge gateways è affidata alla piattaforma VMware Pulse IoT Control Center;

Pivotal Cloudry Foundry (PCF) e Pivotal Container Service (PKS) entrano in gioco come piattaforma per lo sviluppo di nuove applicazioni di analisi, specifiche per il mondo IoT, basate su cloud;

– i servizi PCF di Virtustream consentono di avere un “managed Pivotal PCF Service” che semplifica il rilascio e la gestione di architetture clud mission-critical in Virtustream Enterprise Cloud;

Virtustream Storage Cloud diventa disponibile anche per il cloud object storage off-premises;

– infine, Dell Boomi è la componente tecnologica che permette di collegare i dati per effettuare cloud-based analytics e supportare algoritmi e applicazioni basate su Deep Learning.

Soluzioni cui si aggiungono dei servizi ad hoc:

IoT Vision Workshop:

Servizi di formazione e affiancamento per aiutare le aziende a identificare gli use case dell’IoT e dare priorità ai progetti con alto valore di business (in sostanza, far capire come e quando sviluppare IoT analytics per il business);

IoT Technology Advisory:

servizi per supportare le aziende nello sviluppo della propria architettura IoT e nella definizione della roadmap di implementazione.

Iniziative e progetti di sviluppo che includono i partner

Oltre ad arricchire l’offerta tecnologica specifica per l’IoT, Dell Technologies sfrutta il palco di New York per presentare al pubblico alcune nuove iniziative di sviluppo, rese possibili attraverso l’ecosistema di partner, un focus già totalmente consolidato in ambito Dell EMC con il rilancio del Dell EMC Partner Program:

Progetto Nautilus di Dell EMC:

soluzione software che abilita la raccolta e l’interrogazione in real-time dei flussi di dati provenienti dai gateway IoT; i dati possono poi essere raccolti ed archiviati in cloud o nei sistemi core (su infrastrutture di file storage e ad oggetti) per analytics più approfondite;

Progetto Fire:

una piattaforma iperconvergente – parte della famiglia di soluzioni IoT di VMware Pulse – che incorpora funzionalità di gestione, computing locale, storage e applicazioni IoT (come le analitiche in real-time); diventa una sorta di infrastruttura “ready-to-use” per progetti IoT grazie alla quale integrare software, dati e servizi lungo tutta la “catena” (edge, core, cloud);

Progetto IRIS (da RSA):

in questo momento è ancora parte dei laboratori di ricerca e sviluppo RSA ma andrà ad integrare l’offerta Dell Technologies portando funzionalità analitiche specifiche per la sicurezza, in particolare per il monitoraggio delle minacce al di fuori dell’edge;

Progetto Worldwide Herd:

soluzione per l’analisi dei dati geograficamente “dispersi” ma che non possono essere spostati per motivi di sicurezza o compliance.

«L’interoperabilità è il focus principale nel costruire un ecosistema di partner inclusivo e collaborativo», spiega Cheryl Cook, Vice President, Global Channel Marketing di Dell EMC. «Standardizzazione e tecnologie open devono quindi essere alla base affinché un progetto IoT possa non solo risultare efficace ma anche “prendere forma” in tempi rapidi. Per dare un contributo concreto a questi aspetti abbiamo intensificato la nostra partecipazione attiva a EdgeX Foundry, l’Industrial Internet Consortium (IIC) e all’OpenFog Consortium».

L’EdgeX Foundry è un progetto open source “vendor-neutral” che lavora alla costruzione di un framework comune di interoperabilità che dovrebbe quindi fare da “base tecnologica” per facilitare l’integrazione di un ecosistema aperto di edge computing.

«La nascita di una divisione ad hoc per l’IoT porta con sé anche un nuovo partner program – prosegue Cook – che coinvolgerà sia gli OEM (con i quali verranno sviluppate piattaforme ed architetture pre-integrate in modo da accelerare lo sviluppo di progetti IoT) sia il canale (dai distributori alle software house fino ai system integrator). Il mio obiettivo personale, in questa visione, è creare una community solida e competente sul fronte IoT che sia in grado di rendere concreta l’innovazione per le aziende».

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