SICUREZZA

Siti pericolosi: l’Italia entra nella classifica della navigazione a rischio



Un 2014 pieno di minacce per gli italiani in Rete. Tra spam malevoli, malware, incidenti e violazioni di dati, il Bel Paese colleziona numerose falle nei propri perimetri di sicurezza. L’asticella dell’attenzione deve alzarsi, e anche in fretta.

Redazione TechCompany360

Pubblicato il 22 Set 2014


Italia piccola rispetto allo scacchiere geografico, eppure nel mirino del cybercrime. Lo rivela il report sulle minacce elaborato nel secondo trimestre dagli analisti di Trend Micro, specialista della sicurezza.

I dati raccontano come il popolo dello Stivale sia entrato nella top ten dei Paesi con il più alto numero di visite a siti maligni (37 milioni di volte), classificandosi al sesto posto, dopo Stati Uniti, Giappone Francia, Australia e Taiwan.

10 milioni sono invece i dati personali violati nel mese di luglio, che fanno entrare l’Italia nella top ten dei paesi maggiormente colpiti da malware diretti al settore dell’online banking. Al 15 luglio, infatti, erano state raccolte più di 400 denunce di incidenti di violazioni di dati.

Nel nostro Paese è sintomatico come le violazioni dal mondo prettamente BtB si stia ampliando al mondo BtC, coinvolgendo le catene di negozi, sempre più agganciate al canale dell’e-commerce e dei servizi on line. In dettaglio, nel secondo trimestre 2014 sono stati ben 2.420 i malware diretti al banking che hanno colpito direttamente l’Italia su 121mila nel mondo. La classifica in questo caso è guidata da Giappone, Stati Uniti e India.

La buona notizia è che siamo scesi dal podio delle nazioni che inviano più spam, passando dal terzo posto del primo trimestre al quinto, preceduti, nell’ordine, da Germania, Usa, Argentina mentre, in testa, resta la Spagna. Comunque i numeri rimangono importanti: in Italia sono stati bloccati 670 milioni di indirizzi IP, dei 13 miliardi che inviano spam nel mondo.

Lo studio, intitolato “Invertire la tendenza degli attacchi informatici. Rispondere alle tattiche in evoluzione, spiega come le vulnerabilità abbiano colpito diversi componenti di internet e dei web services come librerie server, OSs, app mobile e browser.

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