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La cessione di BlackBerry e la fine della \”Prima Repubblica\” per i cellulari



Nel bel mezzo di una giornata di inizio autunno arriva una notizia attesa da più parti dopo i clamorosi annunci dei giorni scorsi: il consiglio di amministrazione di BlackBerry, ha accettato la proposta di acquisto avanzata dal gruppo canadese Fairfax. Cambio di mano dunque per una cifra complessiva di 4,7 miliardi di dollari ed emblematica fine di un’epoca per il mondo dei cellulari dopo il tramonto di Nokia e Motorola…

Marco Maria Lorusso

Pubblicato il 25 Set 2013


Dopo il clamoroso annuncio di circa 4500 esuberi ecco, a pochi giorni di distanza, la notizia che da più parti si aspettava.

Il consiglio di amministrazione di BlackBerry, ha accettato la proposta di acquisto avanzata dal gruppo canadese Fairfax. Qust’ultima era già in possesso del 10% del capitale di BlackBerry e porterà a termine l’acquisizione per un valore di 4,7 miliardi di dollari, grazie al sostegno di vari soggetti, fra i quali Merryll Lynch, Bank of America e Bmo Capital Markets. L’accordo definitivo dovrebbe essere ratificato entro i primi di novembre e da allora l’azienda tornerà a essere privata. Nessun commento è stato rilasciato ma restano ora tutte da verificare le intenzioni dei nuovi proprietari soprattutto all’annuncio, sempre dei giorni scrosi, della volontà di tornare a focalizzarsi prepotentemente solo e soltanto sul mercato professionale.

Una “caduta” quella di BlackBerry che segna emblematicamente la fine di una gloriosa epoca per il mondo dei cellulari. Un’epoca in cui il mercato era nettamente diviso tra lo strapotere consumer di Nokia e Motorola e la dominazione pressochè totale di BalckBerry in ambito aziendale. Una Prima Repubblica dei cellulari completamente ribaltata sin dalle fondamenta dall’arrivo di autentici fenomeni di portata epocale come Apple con il suo iPhone, Samsung con la sua poderosa macchina tecnologico-commerciale e ovviamente Google.

Come detto, resta ora da capire se, come annunciato, BlackBerry abbandonerà completamente il mercato consumer per cercare di ottimizzare i costi (si punta alla riduzione del 40% della forza lavoro) e tentare di tornare protagonista in un segmento dominato fino a qualche anno fa. Una sfida per nulla smeplice, in tempi di Byod e di strapotere Apple-Samsung. Una sfida che allontana BlackBerry dalle sorti di Nokia che, dopo l’annuncio dell’acquisizione da parte di Microsoft continuerà invece a cercare di sviluppare volumi di business rievanti in ambito consumer.

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