Nuovi mercati

Autodesk, MakerBot e la febbre da stampa 3D. Arnaboldi: «Una nuova era per noi»



Il colosso della progettazione continua il suo percorso verso il cloud e soprattutto verso un segmento in ascesa come la stampa in 3 dimensioni. L’accordo con la società fondata da Bre Prettis apre ora importanti scenari di business anche in Italia e sul canale. Il commento del numero uno della filale italiana

Marco Maria Lorusso

Pubblicato il 26 Mag 2013


MakerBot, la scatola magica progettata da Bre Prettis

Autodesk e MakerBot alla fine si sono incontrate. Un’unione naturale, quasi spontanea, non poteva essere altrimenti. Il colosso della progettazione digitale ha infatti rotto gli indugi e ha deciso di incrociare con decisione la strada di uno dei più effervescenti fenomeni in atto nel mondo Ict. La stampa 3D, forte di un poderosso tam tam esploso prima in terra Statunitense e ora anche globale è infatti un boccone prelibato verso il quale da tempo molti grandi nomi del mercato si sono rivolti. Un boccone che però, per naturale predisposizione, è ora piovuto sul piatto della multinazionale americana che si è infatti affrettata ad annunciare di aver siglato un accordo definitivo per la commercializzazione di un’offerta congiunta, composta da software per la progettazione 3D e stampanti hardware 3D, ideale per ingegneri, progettisti, architetti, maker, creatori e artisti. «L’accordo – spiega un comunicato – prevede la vendita delle stampanti 3D desktop MakerBot Replicator 2 insieme all’offerta di app Autodesk 123D. Tale collaborazione, da vita a un potente connubio tra le stampanti 3D desktop MakerBot Replicator 2 e la famiglia di app Autodesk 123D, rendendo ancora più semplice il processo di realizzazione di un progetto 3D tramite le stampanti 3D desktop MakerBot Replicator 2. Autodesk e MakerBot lavoreranno insieme per permettere agli utenti di stampare in 3D un modello digitale con la stampante 3D desktop MakerBot Replicator 2 dopo aver creato il progetto con le app 123D». «Si tratta – racconta Emanuel Arnaboldi, Country Leader di Autodesk Italia – dell’ennesimo passo verso una nuova era per la nostra società che ha infatti cambiato logo e punta molto su fenomeni come la stampa 3D e come il cloud per fornire al proprio canale di vendita nuove opportunità di business e ai propri clienti nuovi e più efficiaci servizi. Tanto per dare qualche numero, oltre 15 milioni di professionisti clienti di Autodesk accedono già a prodotti cloud di Autodesk, sin dalla loro introduzione avvenuta nel settembre 2011. Autodesk ha investito in nuovi mercati tra cui la produzione personale e l’arte digitale, attirando milioni di nuovi clienti ogni mese che utilizzano le app e i prodotti Autodesk. Oggi, oltre 100 milioni di progettisti, ingegneri, architetti, artisti creativi, studenti e hobbisty utilizzano i software, i servizi cloud e le app mobile di Autodesk e utilizzano la tecnologia Autodesk per liberare la propria creatività e immaginare, progettare e creare qualsiasi cosa vogliano»

 

Ad onore del vero la stampa 3D non è certo cosa nuova ma la vera rivoluzione è però scoppiata pochi anni fa quando in una ex birreria di Brooklyn Bre Prettis, 38 anni, hacker con la passione dei robot è riesciuto a proteggare un piccolo gioiello come Maker-Bot, una “scatola” magica che partendo da un semplice Disegno 3D è in grado di ricreare qualsiasi oggetto su un materiale plastico speciale, il tutto ad un prezzo di circa mille dollari. Proprio il prezzo è infatti la svolta che sta permettendo alla stampa 3D di affermarsi su scala mondiale. Un fenomeno che, sceondo gli esperti, può trovare una clamorosa affinità con la creatività italiana. Non a caso poi, MakerBot e la gran parte delle stampanti 3D oggi sul mercato hanno un cuore italiano visto che si basano su Arduino, il magico chip open source progettato a Ivrea da Massimo Banzi.  Giocattoli, gioielli, modellini, strumenti musicali… le possibilità sono infinite e alcune società di casa nostra si sono infatti mosse da tempo dando vita ad autentici miracoli della tecnologia. (vedi il video qui di seguito).

 

“La componente software è fondamentale per mostrare le funzionalità della stampa 3D, e l’app per iPad 123D Creature di Autodesk è un modo fantastico per mostrare come sia possibile personalizzare un progetto, farlo proprio e stamparlo in 3D su una stampante 3D desktop MakerBot Replicator 2”, ha commentato proprio Bre Pettis, CEO di MakerBot. “MakerBot è orgogliosa di aver stabilito un nuovo standard nella stampa 3D desktop, e la collaborazione con Autodesk ci permette di ottimizzare la stampa su dispositivi MakerBot grazie ai migliori software per la progettazione 3D”.

 

“Il nostro obiettivo è di rendere ancora più semplice e immediato il processo di stampa 3D tramite le nostre applicazioni, e l’ottimizzazione della famiglia di app Autodesk 123D per un utilizzo con le stampanti MakerBot è la chiara dimostrazione, permettendo alla nostra comunità di stampare le proprie creazioni con estrema semplicità”, ha dichiarato invece Samir Hanna, vice president of Consumer Products di Autodesk. “La nostra collaborazione ci permetterà di accelerare la rivoluzione industriale in atto, e siamo orgogliosi di poterlo fare insieme a MakerBot”.

 

 

 

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