FATTURAZIONE ELETTRONICA

Fatturazione elettronica e conservazione digitale: le opportunità per il canale



Nuovi sbocchi per il canale grazie alla fatturazione elettronica. L’opportunità si gioca con lo sviluppo e l’offerta di nuovi servizi a valore. La sfida sta nell’identificazione dei partner tecnologici adeguati

Redazione TechCompany360

Pubblicato il 21 Giu 2018


Giovanni Maria Martingano, amministratore unico di Ifin Sistemi

Il 1° luglio, salvo rinvii davvero last minute, scatta l’obbligo di Fatturazione Elettronica tra privati per le aziende che forniscono carburanti e per i sub-appaltatori in ambito pubblico. La normativa potrebbe risultare un driver importante per il canale ICT che potrebbe trovare nuovi sbocchi per offrire servizi a valore, senza dover necessariamente dotarsi dei sistemi necessari. La sfida sta tutta nella scelta del partner tecnologico corretto.

Il tema della Fatturazione Elettronica non è certo nuovo ma negli ultimi mesi, complice la prima grande scadenza, quella del 1° luglio 2018 che obbliga alla Fatturazione Elettronica B2B i fornitori di benzina o gasolio per motori e chi presta subappalto nel quadro di un contratto di appalti pubblici, il tema è diventato caldissimo e le preoccupazioni da parte delle aziende sono aumentate (per le altre tipologie di imprese l’obbligo scatterà dal 1° gennaio 2019).

Eppure, la normativa sulla Fatturazione Elettronica potrebbe rivelarsi di grande aiuto per molti operatori del canale ICT che, sfruttando questa nuova ondata di interesse sul tema, più ampio, della digitalizzazione documentale, potrebbero identificare nuovi sbocchi di business, proponendo servizi a valore come la gestione dei flussi documentali.

Dopotutto, per Fatturazione Elettronica, lo stesso legislatore ha voluto far riferimento al processo digitale e non solo al documento digitale in sé; per processo digitale della Fatturazione Elettronica si intende tutto il flusso che genera e gestisce le fatture nel corso dell’intero ciclo di vita che le caratterizza: dalla generazione, all’emissione/ricezione, fino alla conservazione, a norma, per 10 anni.

«La scelta del legislatore italiano di iniziare con le “vecchie” schede carburante è molto saggia», è l’opinione di Giovanni Maria Martingano, amministratore unico di Ifin Sistemi. «E’ uno dei processi più semplici che permetterà alle aziende (ma anche alle singole persone) di entrare gradualmente nell’ottica dei processi di Fatturazione Elettronica, abituandosi ad una dinamica che, a partire dal 2019, sarà estesa a tutti i cicli attivi e passivi delle fatture».

Giovanni Maria Martingano, amministratore unico di Ifin Sistemi

Questo approccio graduale sembra dunque essere la scelta migliore in funzione anche di quelle che saranno le sanzioni in caso di inosservanza. La legge sulla Fatturazione Elettronica prevede infatti una sanzione amministrativa per coloro che non rispetteranno la normativa, una sanzione che andrà dal 90% al 180% dell’imposta relativa all’imponibile non correttamente documentato o registrato. Non solo, la normativa stabilisce anche che l’eventuale emissione della fattura in formato cartaceo non avrà alcun valore, non servirà a documentare la fatturazione: la carta (così come un file non conforme alle regole e non trasmetto secondo i flussi stabiliti dalla legge) sarà ritenuta inesistente… cioè come se il documento non fosse mai stato emesso.

E’ evidente che la sfida non riguarda solo la tipologia di documento digitale ma anche il processo attraverso il quale questo documento viene generato, trasmesso, conservato.

«Il rovescio della medaglia è che, da una sfida, possono sempre nascere nuove opportunità», è l’invito di Martingano. «Guardando alla Fatturazione Elettronica come ad un pilastro della gestione documentale, sono molte le aziende che possono trarne vantaggio istituendo un centro di servizi che aiuti le aziende a gestire correttamente questi flussi».

Un’opportunità che può rivelarsi attraente anche per realtà molto piccole che non hanno strutture e competenze, a patto che individuino il partner tecnologico più adatto. Ed è proprio qui che Ifin Sistemi esprime al meglio il suo valore: «Abbiamo una proposta che ricade sotto il cappello di “DSO – Document Selected Outsourcer” che permette alle aziende di sviluppare in autonomia i propri servizi a valore, sia nell’ambito della gestione documentale in generale, sia nell’ambito più specifico della Fatturazione Elettronica, facendo affidamento sui nostri sistemi, senza quindi dover fare investimenti tecnologici. Un plus che si estende anche a livello infrastrutturale perché i nostri partner possono anche scegliere la formula “PSO – Partner Selected Outsourcer”, una proposta che consente loro di appoggiarsi alle nostre architetture, già predisposte per reggere grandi volumi e in grado di scalare anche per far fronte ai picchi temporanei», è il messaggio che intende lasciare Martingano.

Va poi aggiunto che, nell’ambito specifico della Fatturazione Elettronica, Ifin Sistemi ha progettato un’offerta ad hoc all’interno della quale ricade Invoice Channel, una soluzione totalmente web che semplifica la gestione dell’intero flusso di Fatturazione Elettronica. In questo caso, il software risponde alle esigenze dei fornitori che sono obbligati ad inviare le fatture elettroniche alla PA (ciclo attivo), solleva le amministrazioni pubbliche dall’onere della gestione del ciclo passivo, ed allo stesso tempo è predisposto per lo scenario B2B, quindi per la Fatturazione Elettronica tra privati.

Il software, infatti, dialoga direttamente con il Sistema di Interscambio ed è quindi in grado di monitorare tutto il ciclo di vita del documento, compresa la conservazione digitale grazie all’integrazione con Legal Archive, un software sviluppato sempre da Ifin Sistemi, accreditato AgID.

«Al di là delle possibili scelte tecnologiche, le aziende possono rivolgersi a noi anche in modo temporaneo, per iniziare un’attività di centro servizi senza eccessivi investimenti iniziali – ci tiene a sottolineare il numero uno di Ifin Sistemi in chiusura -. Ma il tema tecnologico non è l’unico aspetto importante, le competenze hanno un ruolo determinante in questo tipo di progetti; come Ifin siamo riconosciuti come esperti su questi temi da molti anni ormai, le aziende si rivolgono a noi anche per servizi di consulenza e accompagnamento. Un obiettivo che intendiamo raggiungere non solo accrescendo costantemente le nostre competenze interne ma anche trasferendo questa conoscenza ai nostri partner e clienti, soprattutto attraverso percorsi di formazione, comunicazione e trasferimento di know-how».

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